Buon pomeriggio! Pochi giorni fa mi sono ritagliata qualche ora tutta per me (Figlio in giro, Marito a lavorare *pacchiamodeon*) e mi sono dedicata alla rilettura dell'ultimo romanzo di Francesca, Dentro Soffia il Vento. Che dire... una rinnovata emozione <3
Ovviamente, per non farvi mancare proprio nulla, dovete partire dalla novella che fa da prequel, Le Grand Diable.
Dentro Soffia il Vento di Francesca Diotallevi
| Neri Pozza, 05/2016 | pag. 222 | € 16,00 |
In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta sorge il borgo di Saint Rhémy. Al calare della sera, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino.
Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato. Era comparso al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.
Voto:
Ho iniziato a scrivere questa recensione già cinque volte e per cinque volte l'ho cancellata.
Sei volte...Sette...
Uffa...
Il punto è che vorrei far trasparire in modo limpido e diretto tutto quello che ho provato durante questa lettura, ma non sempre è facile, soprattutto quando ci si mette davanti alla tastiera con gli occhi ancora lucidi per il pianto.
Sì, ormai Francesca ci ha preso gusto a farmi piangere.
Nonostante avessi avuto il piacere e l'onore di leggere il suo libro quando era ancora un insieme di file che mi inviava per email uno dopo l'altro, accoccolarmi sul divano, prendere tra le mani questo piccolo ma meraviglioso tomo rilegato in carta acquarello - quella carta che ha sempre sognato potesse custodire una sua storia - è stato completamente diverso. Poterlo consumare in poche ore ha ravvivato un fuoco che non si era mai spento.
E così eccomi di nuovo a Saint Rhémy, all'inizio del Millenovecento, all'alba di una Guerra fatta di ideali spezzati e anonime tombe di fango e sabbia.
Tra le dure rocce della Val d'Aosta la gente vive grazie al sudore della fronte e al duro lavoro delle braccia. Uomini che spaccano legna, tagliano il frumento, pascolano gli animali; donne che piangono i figli morti, perché la montagna sa essere impietosa e il gelo assassino, ma nonostante tutto riescono a essere la corda che tiene unita la famiglia e a mandarla avanti.
Gli abitanti del borgo sono così, umili e alla mano, compìti e religiosi, guidati da un parroco, Don Agape, goffo e impacciato. La domenica si inginocchiano in chiesa, confessano i loro peccati, pregano a testa china, e si sentono dei perfetti cristiani anche quando cambiano strada pur di non incrociare il cammino di Fiamma, la giovane strega dai capelli color dell'inferno che vive ai margini del bosco e al cui passaggio tutti si fanno il segno della croce.
Eppure, quella stessa gente che la maledice di giorno, al calar della sera bussa al suo capanno per avere uno degli intrugli miracolosi che solo lei sa preparare, capaci di alleviare le pene del corpo e della mente.
Nel borgo l'ignoranza è un male difficile da estirpare. Tutto quello che non si conosce spaventa. Tutto quello che è diverso si evita. E Fiamma è sola più che mai, perché Raphaël, l'unico amico che abbia mai avuto, bello, solare, con una spiccata e innata capacità di amare a prima vista, aveva salutato con il sorriso sulle labbra e la speranza nel cuore quelle montagne che l'avevano visto crescere, senza sapere che sarebbe stato un addio e non un arrivederci.
Le manca il suo amico, e manca anche a Yann che non riesce a darsi pace. Sarebbe dovuto partire con il fratello, avrebbe voluto essere per lui uno scudo e un'armatura, ma non ha potuto, e tutto per colpa di Fiamma; anni prima, quando la morte avrebbe potuto alleviare le sue pene, lei gli aveva rimesso l'anima in corpo, dannandolo per sempre, costringendolo a un'esistenza di rimpianti e solitudine.
Si scrutano da lontano Yann e Fiamma, senza rivolgersi mai la parola. Lei, con quegli occhi così profondi, in grado di scavarti dentro e di estorcerti i segreti più proibiti, lui chiuso in un guscio di astio e indifferenza, incapace addirittura di pronunciare il suo nome ad alta voce. Si sfidano, si disprezzano, ma si cercano anche, sono come due animali feriti, pronti a sfoderare i denti e ad affilare gli artigli.
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8 commenti:
Mi commuovo solo leggendo la recensione, figuriamoci leggendo il libro! Povera me! Comunque è già nelle mie avide manine, ehehehe!
Romina
Non leggo la recensione perché è lì sul comodino che aspetta giorni migliori. Sì, perché in questo periodo riesco a leggere tre pagine prima di crollare come un sasso e i libri di Francesca si meritano di meglio... Poi tornerò a leggerla, ma solo dopo aver scritto la mia, giusto per ricordarmi che tu sei la blogger numero uno e io dovrei andare a pettinare le bambole... Ahahahah! Baci Silvia!
@Romina
E sono certa che ti piacerà tantissimo!
@Alice
Ahahaha, ma quale numero uno, sei bravissima a scrivere, mi strappi sempre un sorriso quando entri in modalità fangirl!
Però hai ragione, questo libro merita e va letto tutto d'un fiato, quindi ritagliati un pomeriggio o una serata e goditelo. <3
Ho solo letto recensioni positive, sono davvero curiosa!!
@Christy, come per tutte le cose i gusti son gusti, ma parlarne male è impossibile, davvero! Leggilo!!!
Hai scritto una bellissima recensione, piena d'amore, in cui traspare tutto quello che hai provato leggendo il romanzo.
Ah, pure io ho Amedeo come scorta, sai?! <3
Ce l'ho fatta. L'ho letto, ho scritto la mia recensione, poi sono venuta qui, ho letto la tua e ora devo resistere alla tentazione di correre a cancellare la mia e mettere il link alla tua. X°°°D
Scherzi a parte (che poi, scherzo fino a un certo punto), questo libro è qualcosa di davvero incredibile. Hai perfettamente ragione, in così poche pagine racchiude una potenza narrativa unica. E lei è così giovane! *__*
Mi consola che ho ancora Amedeo di scorta...
P.S. Ho cancellato e ricopiato il commento perché non sopportavo l'orrore di quell'erroraccio proprio all'inizio! OMG! Mai scrivere commenti prima del caffè, mai!
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