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6 novembre 2018

Libro VS Film - fida n°56, Le Terrificanti Avventure di Sabrina

A volte vorrei parlare dei film che mi capita di vedere, ma poi penso che un blog di libri non sia il posto giusto. Allora penso di parlare dei film tratti dai libri, questa cosa avrebbe senso, no? Ma quello che ne viene fuori non è mai una recensione, ma continui paragoni tra due opere dalla struttura tanto diversa. E così nasce questa rubrica (che posterò random) in cui mi divertirò a mettere sul piatto della bilancia un'opera letteraria e una cinematografica e vedere da che parte penderà l'ago.
FUMETTO VS SERIE TV
chi vincerà?

Oggi in sfida
Le Terrificanti Avventure di Sabrina

 
Vince il fumetto!
(e vince a mani basse)

Lettori, ma buongiorno! Ultimamente sono un po' latitante qui sul blog, ma in compenso sono decisamente attiva su instagram (@silvia_inunclick) dove vi rompo quotidianamente le scatole con le mie letture e le mie visioni e come alcuni già sapranno non appena Netflix ha caricato sulla sua piattaforma la prima stagione de Le Terrificanti Avventure di Sabrina mi ci sono buttata a pesce. Risultato? Una mezza delusione. Per non dire tutta intera...
La serie, mi preme sottolinearlo perché c'è un po' di confusione in merito, non è un reboot della nota sit-com degli anni 90, ma è l'adattamento del fumetto di Aguirre-Sacasa (qui la recensione) edito nel 2014. È roba nuova insomma, anche se la confezione ha un fantastico gusto retrò... un pelino tarocco a mio avviso, perché se nelle prime puntata vediamo i personaggi guidare vecchi catorci e comunicare attraverso i telefoni fissi, a un certo punto spuntano i cellulari. Il motivo? Boh. Probabilmente gli autori non volevano precludersi la possibilità di futuri cross-over con Riverdale e così ci hanno messo dentro un po' di passato e di presente. Magari prossimamente arriveranno gli ufo e saremo a posto 8)
Ma veniamo alla trama.
Sabrina Spellman è mezza strega e mezza mortale e alla soglia dei suoi sedici anni deve decidere quale strada intraprendere, abbracciare le tenebre o allontanarvisi per sempre?
La Chiesa della Notte impone rinunce non da poco, come dire addio al fidanzato Harvey e voltare le spalle anche alle sue migliori amiche, Sabrina è combattuta, ma si sa, capre e cavoli non si possono avere... o forse sì?


Inizia così il percorso di questa giovane donna che vuole cambiare le regole, ma ahimé, gli espedienti narrativi, necessari per produrre dieci episodi, si sono rivelati di una noia mortale.
Contrariamente al fumetto che segue una linea ben precisa offrendoci una chiara visione della trama, la serie tv divaga tantissimo, va da una parte all'altra, inserisce situazioni per nulla funzionali agli eventi principali attue solo ad allungare il brodo e inoltre, dettaglio non da poco, i personaggi hanno un approfondimento psicologico davvero misero.
Harvey da prestante giocatore di football si ritrova a vestire i panni del nerd sfigato che passa tutto il suo tempo con le amiche di Sabrina le quali, a loro volta, non sanno come affermare la loro identità, una a livello sessuale, l'altra razziale e si ritrovano spesso vittime di bullismo. Concetti non da poco insomma, al momento lasciati lì a macerare. Ma sono tanti i sassi lanciati, spero solo che non si vogliano nascondere troppe mani. Tra stregoneria e satanismo c'è un po' di confusione e le due pratiche sembrano quasi fondersi in alcuni frangenti (?!?!), tra le righe prende forma un chiaro messaggio femminista che vedremo dove vorrà andare a parare e anche la deliziosa Kiernan Shipka, tanto apprezzata in Flowers in the Attic (clicca qui per sapere di cosa parlo), non mi è sembrata al suo meglio, o forse è semplicemente questa "nuova" Sabrina che non è come la volevo io.
Chi non ha letto il fumetto mi ha detto di aver apprezzato la serie perché finalmente le streghe non sono brave, belle e buone, ma io ho avuto una sensazione diversa, come se si volesse tenere un piede in due scarpe. Sabrina a volte sembra compiere azioni riprovevoli per proteggere chi ama, ma c'è sempre il risvolto della medaglia, c'è sempre una motivazione che le fa onore, cosa che non accade nel fumetto.
Vi faccio uno spoiler. Evidenziate se siete curiosi come scimmie.
Nella serie tv muore il fratello di Harvey e Sabrina lo resuscita perché non sopporta di vedere il fidanzato soffrire. Tommy però è diventato una specie di zombie, qualcosa nell'incantesimo non ha funzionato e l'epilogo non sarà dei migliori.
Nel fumetto - udite udite - le cose vanno in modo leggermente diverso. Intanto Harvey non ha nessun fratello e a morire sarà proprio lui, divorato da una strega quando interromperà il battesimo di sangue di Sabrina. Lei, disperata, lo riporterà in vita e anche qui le conseguenze non saranno delle migliori.
Me l'aspettavo che la serie tv si sarebbe discostata da un evento simile (uccidere Harvey? rinunciando all'ennesimo triangolo amoroso? Ma quando mai?) e ci può stare, ma capite la differenza tra una cosa e l'altra? Capite che Sabrina avrebbe firmato se Harvey non avesse tentato di fermarla?

Resto comunque in attesa della seconda stagione sperando in qualche brivido in più, perché altra nota dolente, pur essendo un teen-drama siamo sempre di fronte a un prodotto di genere horror, ma non solo non ha saputo spaventare, ma non ha generato nemmeno un minimo di suspense.
Insomma, guardando Le Terrificanti Avventure di Sabrina ho sbadigliato davvero troppo e più che di paura sono morta di noia.


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23 ottobre 2016

Recensione, LE TERRIFICANTI AVVENTURE DI SABRINA

Buongiorno lettori, oggi recensione fumettosa di una serie che mi sta particolarmente a cuore, e se avete un animo creepy non potete assolutamente farvela scappare!

Le Terrificanti Avventure di Sabrina 

| Edizioni BD, 19/10/2016 | pag. 185 | € 15,00 |
- chilling adventure of Sabrina #1 -

Benvenuti a Greendale, a due passi da Riverdale. Metà strega e metà mortale, Sabrina Spellman si gode il meglio della sua condizione passando le giornate al liceo con il suo ragazzo Harvey e studiando la magia con le zie Hilda, Zelda e il suo gatto parlante Salem... finché l'orrore sepolto nel passato della sua famiglia non torna a minacciare la sua vita e quella di tutte le persone che ama! Tra sacrifici umani, empi rituali e amori tragici, il mondo della stregoneria non è mai stato così oscuro!







Voto:

Amanti del brivido, il vostro momento è giunto. Anzi, il nostro. Non vi dico da quanto aspettassi questa uscita, sono reduce da alcune delusioni nell'ambito del fumetto e sentivo in modo viscerale che con Le Terrificanti Avventure di Sabrina mi sarei potuta rifare. E così è stato. 8)
Roberto Aguirre-Sacasa (Glee, Sensational Spider Man) con questo reboot (la protagonista della serie è quella Sabrina che in molti ricorderanno per il telefilm interpretato da Melissa Joan Hart --> vedi qui) ha fatto centro, e a mio avviso è stato assolutamente geniale. Spesso gli autori cercano di rilanciare sul mercato personaggi già noti svecchiandoli sotto ogni punto di vista per renderli attuali e al passo coi tempi; ricostruiscono intorno a loro origini e storie completamente nuove dagli sviluppi anche imprevedibili, ma personalmente la trovo una strategia di marketing non sempre efficace. Chissà... forse Aguirre la pensa come me, perché la sua Sabrina, non è la teenager dolce e pasticciona, alle prese con la magia e i problemi di cuori che tutti conoscevamo. No. La Sabrina di Aguirre è una mezzosangue che alla vigilia dei suoi sedici anni dovrà decidere se abbracciare le tenebre affrontando un vero e proprio rituale satanico, o diventare una comune mortale.
Ma il bello viene adesso, perché invece di dare un tocco di modernità,  l'autore ha deciso di ambientare la storia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, anni che sono un po' la culla del culla terrore, anni che hanno segnato la nascita di case cinematografiche dedicate esclusivamente a produzioni horror e che hanno visto alla ribalta autori del calibro di Ira Levin e Shirley Jackson. Le stesse cover di Robert Hack sono un esplicito omaggio a dei cult intramontabili e non mancano citazioni letterarie disseminate ovunque (gente, ci sarà di divertirsi!).

 

Le Terrificanti Avventure di Sabrina è un concentrato irresistibile di occultismo, tensione psicologica, sano splatter e sensualità. E come se tutto questo non bastasse a farvi fiondare subito in libreria, sappiate che il finale è wow, vi ritroverete a sfogliare l'ultima pagina pronunciando un disarticolato "eccheca**o!" mentre recuperate i pezzi della vostra mascella dal pavimento.
Della trama non dico nulla, magari lo farò con la prossima uscita, intanto godetevi questi cinque albi in uno, e mi raccomando, dimenticate la Sabrina che conoscevate, perché qui la magia non ha nobili fini, i personaggi si macchiano delle più atroci nefandezze e l'unico motore della trama è la vendetta.

 
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Di annoiarsi non c'è pericolo e se Aguirre ha creato un trama serrata in cui passato e presente si fondono alla perfezione, la metà più nera del secolo scorso prende vita grazie alle meravigliose ed evocative tavole di Robert Hack. Adoro il suo stile. Amo l'effetto seppia che domina incontrastato, il tratto vibrante, le curve sinuose, la sensazione di avere tra le mani un vecchio album di fotografie consunto dalla polvere e dal tempo.
Insomma , smaniavo dalla voglia di dirlo e anche se sarò banale... tremate tremate, le streghe son tornate!

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