Il Mistero del London Eye di Siobhan Dowd
| Uovonero, 2011 | pag. 256 | € 14,00 |
Ted Spark non sente un gran bisogno di diventare normale, però ha capito che esiste una cosa che (agli occhi della gente) lo avvicina a quella condizione: dire bugie. Lui che in 12 anni non ha mai mentito, adesso, è costretto a dirne tre in due soli giorni per salvare l'indagine parallela condotta insieme a sua sorella Kat alla ricerca del cugino Salim. Salim è sparito, facendo un giro sullagigantesca ruota panoramica di Londra. Un giallo avvincente, la storia di un ragazzo inglese nel cui cervello gira un sistema operativo diverso da quello delle altre persone. La voce narrante del libro è proprio quella di Ted, affetto da sindrome di Asperger, una forma di autismo che non viene mai nominata come è giusto che sia perché tutti (chi più o meno) siamo nello spectrum autistico.
Voto:
Ne ho avuto la conferma dopo aver iniziato Il Mistero del London Eye. Mi sono bastate poche righe e Ted, con il suo mondo un po' rovesciato, mi aveva già conquistata. La scrittrice britannica ha affidato la narrazione a un dodicenne assolutamente fuori dal comune nel cui cervello è stato installato un sistema operativo diverso da quello delle persone normali. La sua patologia non ha mai un nome, eppure è descritta in maniera impeccabile: Ted non ha amici, non comprende il linguaggio del corpo e le metafore le traduce alla lettera; ha una passione sfrenata per la meteorologia e un'uniforme che indossa anche quando non c'è scuola. È molto intelligente e nonostante il senso di solitudine che a volte l'affligge ha la mente costantemente affollata da mille pensieri che gli permettono di vedere cose che agli altri sfuggono.
Quando con la sorella Kat e il cugino Salim vanno al London Eye succede qualcosa che ha dell'inspiegabile. Salim sale sulla ruota grazie a un biglietto regalatogli da un misterioso signore, ma sparisce nel nulla. Dopo il canonico giro di trenta minuti tutti i passeggeri scendono dalla capsula tranne lui. Cosa fare? Come giustificare alla madre e alla zia la sua scomparsa?
Ted, che non ha mai detto una bugia, perché non è proprio capace di farlo, cercherà in tutti i modi di crackare il suo cervello e di farlo funzionare al meglio, perché anche se ha dei limiti diagnosticati da medici e professori competenti, anche se dimentica le piccole cose e le mani gli sfarfallano in modo incontrollabile quando si agita, ha anche una capacità logica e deduttiva fuori dal comune capace di abbattere quegli schemi e quelle barriere che a volte ti impediscono di vedere le cose per come sono realmente. Insomma, Ted avrà anche una patologia, ma è una patologia ad alto funzionamento. A volte nemmeno sua sorella Kat riesce a stargli dietro, perché lei - che è "normale" - si fa prendere dall'ansia, ragiona a sproposito, va in tilt al minimo ostacolo. Ma insieme sono un grande duo, insieme sono il braccio e la mente.
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11 commenti:
Recensione bella bellissima, questo libro finisce dritto in wish list!
Fra
Avevo già in programma di leggere i libri di Siobhan Down, ma ho sempre rimandato perchè non riuscivo a decidermi da quale cominciare. Dopo aver letto la tua recensione (ennesima prova del tuo ammaliante stile da venditrice di sabbia nel deserto^^) direi che non ho più dubbi, quindi...segnato! (◠‿◠✿)
*Dowd
@Fra non può non essere in ogni wish list libresca del mondo!
@Emy Lo adorerai, ne sono certa. Sto leggendo della Dowd anche Le Rose di Shell e mi sta piacendo tantissimo!
E la wish list continua a crescere (tua culpa!) (≧◡≦)
La Dowd deve sbaragliare qualsiasi titolo in Wish list!
Una recensione bellissima Silvia
Romina
non conoscevo Siobhan Down ma questa recensione mi ha aperto un mondo!
@Lisa, da oggi io la spammerò ovunque questa autrice!
@Romina grazie, sei sempre gentilissima!
Penso di leggere "Sette minuti dopo la mezzanotte" a breve, però anche questo è nella mia wishlist da un bel po'. Mi hanno sempre parlato molto bene di questa scrittrice, e non vedo l'ora di conoscerla.
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