10 dicembre 2018

Recensione, IL GIOCO DEL SUGGERITORE di Donato Carrisi

Lettori buongiorno,
nonostante le varie recensioni arretrate oggi vi propongo quella dedicata all'ultimo romanzo di Donato Carrisi. Sarà che leggo spesso "roba vecchia" e mi piace sentirmi sul pezzo ogni tanto! 8)

Il Gioco del Suggeritore di Donato Carrisi

| Longanesi, 12/2018 | pag. 398 | € 22,00 |
- saga il Suggeritore #3 -

La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo.
Troppo tardi.
Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma.
C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice.
Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda.
Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare.
È un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti.
Voto:

"A ognuno di noi è destinato un assassino.
Come con l'anima gemella, a volte lo incontriamo e a volte no."

A dieci anni dall'uscita del Suggeritore (qui la recensione) e a uno dall'Uomo del Labirinto (qui la recensione) ero convinta che questo Natale sarei rimasta a bocca asciutta o che Donato Carrisi pubblicasse un romanzo dedicato alla serie dei penitenzieri.
Non sono mai stata così felice di sbagliarmi.
Quando hanno annunciato per il 3 dicembre l'uscita del Gioco del Suggeritore il pacemaker mi è andato in tilt.
Ansia. Ansia. Ansia.
Sono state le tre settimane più lunghe della mia vita. E sono stata attenta a tutto in questi venti giorni, anche ad attraversare la strada, sia mai che una macchina m'investisse e mi impedisse di leggere Donato.
Ovviamente il libro non ha fatto in tempo ad uscire che io avevo già rotto le palle all'ufficio stampa Longanesi. Ovviamente l'ho iniziato subito. Ovviamente l'ho finito in due giorni.

Che dire. Se ti bruci quattrocento pagine in quarantotto ore è palese, quello che leggi ti piace, però (e questa credo sia la prima recensione dedicata a Donato dotata di una congiunzione avversativa) Il Gioco del Suggeritore non mi ha stravolto come gli altri romanzi della serie. Niente standing-ovation una volta sfogliata l'ultima pagina. Nessuno scroscio di applausi. Solo la terribile sensazione di sentirmi orfana per l'ennesima volta e una logorante bramosia dovuta al bisogno di avere subito tra le mani un altro libro dedicato a Mila & c. Perché quello che mi aspettavo non c'è stato. Perché quello che c'è stato me l'aspettavo. Quindi ne volevo ancora. Seduta stante.

Come sempre Donato Carrisi ci regala un incipit di grande effetto. Una fattoria alle porte di una città senza nome, un misterioso uomo tatuato, la telefonata di una donna terrorizzata e poi l'efferato eccidio di un'intera famiglia.
Il colpevole sembra avere ben presto un volto, ma il Male ormai lo sappiamo, ha radici troppo profonde per essere estirpato, ha ramificato nel tempo, seminato, germogliato e forse adesso è addirittura troppo tardi anche per dargli un nome.
Solo Mila, abbandonata la polizia per crescere la figlia Alice - convinta che smettendo di affacciarsi al Buio, allora il Buio l'avrebbe lasciata in pace - può entrare in connessione con questo linguaggio segreto, lei, che soffre di alessitimia, una sorta di analfabetismo emotivo che le impedisce di provare empatia, riconosce l'odore malvagio delle cose, vede ombre che gli altri non possono vedere e le segue. Senza indugio.

Le regole del gioco questa volta però sono cambiate e il territorio su cui scontrarsi è inospitale e sconosciuto. La rete. Internet. È questo il terreno fertile del Male, è qui che che le persone possono dare libero sfogo a quei pensieri che nella vita vera hanno confinato in un angolo segreto della loro mente. Qui possono essere chi vogliono. E fare quello che vogliono.

Ritmo, enigmi, verità continuamente ribaltate, il romanzo procede quasi come un videogame tra realtà che sfumano nel virtuale e rapimenti scanditi da crudeli countdown.
Intanto l'hype sale, i battiti accelerano, i pezzi del puzzle sembrano trovare il loro posto, ma il finale ti appaga solo in parte. Manca il fatidico colpo di scena eclatante, quello che ti fa cadere dalla sedia. Mi duole dirlo, ma sono sopravvissuta a quest'ultimo romanzo di Carrisi senza ferite da medicare, lacerazioni da suturare e fratture da saldare. Sto bene insomma. E io non sto mai bene quando chiudo un libro di Donato, è questa la cosa che mi fa specie.
Certo, mantenere l'asticella sempre altissima non è facile e Il Gioco del Suggeritore rispetto a tantissimi thriller in circolazione è diecimila volte superiore, ma paragonato agli altri della serie no. Leggerlo è stato divertente, questo sì, è stato come giocare fianco a fianco con Mila, ma al momento del game over ero già pronta a una nuova partita. Senza voltarmi indietro. Senza troppa nostalgia.

Noticina doverosa.  Emh... 22,00 eurooo??? Davvero? Non è che ce ne stiamo un po' approfittando? Non c'è nemmeno da pagare il traduttore!!! 

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Sezione SPOILER


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2 commenti:

Mr Ink ha detto...

Per me alle quattro stelle questa volta non ci arriva. Qualche dubbio, qualche forzatura di troppo, e la dimensione videoludica alla Ready Player One che non mi ha convinto sin dall'inizio. Meglio il finale

SilviaLeggiamo ha detto...

a me il gioco faceva pensare ad Avatar xD